“Ma insomma, com’è andata in Austria?”
IL VIAGGIO:
Ho avuto nuovamente la conferma che il viaggio regala emozioni forti. Condividere lo spazio relativamente piccolo dell’auto per 8 ore con le persone può essere tutto fuorché indifferente.
In effetti, facendo due calcoli abbiamo percorso complessivamente più di 1.700 chilometri, per un totale di circa 32 ore di macchina. Tutto ciò, suddiviso fra due periodi, prima quello delle prove, poi quello del concerto.
Pensandoci però, è un po’ sconvolgente! Questo era sicuramente uno dei pensieri più ricorrenti prima della partenza, soprattutto per un individuo pigro e sedentario come me. Dover abbandonare casa per una settimana per poi ritrovarmi sul suolo straniero. E la lingua? E il cibo? E la gente?
IL SOGGIORNO
Tutta questa nube di pensieri sono stati subito spazzati via. Al Künstler Herberge, l’albergo riservato ai cantanti e ai musicisti, proprio di fronte al teatro, siamo stati accolti calorosamente, e non solo in senso metaforico, intendo proprio con il termostato fisso a poco meno di 30°. E c’è chi ha avuto anche il coraggio di prenotare la sauna…
Insomma, serviti e riveriti, fin troppo viziati.
In realtà però, un timore nato prima della partenza, si è confermato più volte. Non c’è verso, la cucina italiana manca, sempre e comunque, non c’è Schnitzel, Gulasch o Bretzel che regga. Manca la pasta, manca la pizza, MANCA L’OLIO!
Non manca mai la birra, alla fine, mi pare un buon compromesso…
SI VA IN SCENA